La coscienza autocritica in una società contemporanea multiculturale, multietnica,
pluriespressiva, scientifica e supertecnologica soprattutto.
Paesaggi fantastici.
Si è perso e trovato nei suoi Paesaggi , Enzo Devastato, in cui si avverte una leggiadria viva, forte, vissuta di colori che si accostano in modo puro. Colori che prendono corpo, che sono vita: il colore non è più fine a sé stesso ma partecipa e vive nella composizione…
…C’è un’alternanza cromatica di strisce nette che si scindono e si fondono in modo puro, quasi a mostrare un rispetto tra esse e il tutto; ma in questa eternità raggiunta ci sono momenti come dei fantasmi del suo subconscio, in cui la separazione della realtà fenomenica del mondo esterno non è avvenuta.
Si nota, infatti, la presenza di vortici, fasci di luce, energiche pennellate a zig zag, strati trasparenti, accentuate sfumature di colore che tendono disturbare la serenità raggiunta. Ma è solo una sensazione immediata, perché l’infinita armonia e l’equilibrio della composizione tutta di quel suo meraviglioso mondo restano inalterati.
Colore, contenuto, forma, sono armoniosamente uniti e plasmati insieme, raggiungendo ciò che nell’Arte è la maggiore sensazione: la Bellezza.
Francesca Menichini – Paesaggi fantastici – 1977.
Segnali spaziali – Orme fantastiche.
…La stessa ricerca, di Enzo Devastato, continua e vigile, interiorizzata e sentita, non abbandona l’insostituibilità tecnica di stile, di impaginazione, di cromatismo anche se in modo quanto mai personalizzato, autentico, attualizzato.
Egli salva il bello estetico rifugiandosi nell’armonia di una luminosità messianica, ascientifica, il cui movimento è intrinseco nella tela, nelle linee che si muovono, si agitano, si infrangono, dove l’indagine introspettiva si realizza nel genere stesso della vita, raffigurata in un segno sinuoso, eterno che non ha inizio né fine, ma vive sé stesso in un crescendo e decrescendo simbolo stesso del riprodursi della vita.
…Ovunque è un frullar d’ali, una ‘Joie de vivre’ matissiana, ma non ancora del tutto priva di elementi forti e negativi, è ancora un segno aggressivo, conciso, che rispecchia l’ambiente sociale che lo circonda, non ancora scevro da considerazioni pessimistiche: la libertà è ancora del più forte?
Francesca Cucca – L’impegno sociale nell’astrattismo di Enzo Devastato – 1981.
Pitture 1980 – 1990.
…Una pittura poliedrica, quella di Enzo Devastato, che oscilla al fantastico, sradicata dalle forme oggettive, ma non per questo astratta, perchè impregnata di proiezioni che non valicano i confini esclusivamente della fantasia, ma si erge maestosa nelle sue espressioni a raccontare il raccontabile, il sogno, la poesia, quasi l’avvenire, in composizioni armonizzate dalla mano che diventa proiezione della mente, dell’anima.
…Pittura come materia plasmabile in segni, forme, colori, che rispecchiano le inquietudini o le emozioni dell’individuo del contemporaneo contesto storico-sociale, oppure avulsa dalle dimensioni del tempo storico o dello spazio geografico. Composizioni grafiche o corposamente pittoriche, ora ad evocare orme originarie di vita, ora a presaggire scene apocalittiche.
Creazioni che dalla levatura allucinante e profetica in un rapporto lirico col colore, trasfigurano nella gioiosa gestualità libera e liberatoria dell’attimo pittorico, in un ideologica anarchia, per l’esaltazione pura della Pittura stessa.
Francesca Menichini – Tentazioni da una Pittura – 1991.
Arte – Creatività.
…Dubbi di momenti della storia di ogni uomo ma mi consola il fatto, semplicemente, di essere stato continuamente tentato dallo scavare nel profondo misterioso inconscio, non illudendomi appunto di scoprire il mistero, perché il fascino e l’attimo del piacere è proprio quello, quanto per portarmi alla luce delle superfici pittoriche quegli equilibri, quelle armonie segniche e coloristiche, anche di forme cosiddette mostruose , che fanno nell’Arte un momento di godimento psichico.
…Ho scavato nella materia pittorica, ho manipolato la forma nel segno e nel colore, nel tentativo illusivo di creare le origini, le mie origini o quelle della vita.
Ho sezionato il tempo, passato o futuro e ho trovato rappresentazioni aprospettiche, fantastiche, un pullulare di segni …quelle armonie, equilibri o emozioni, che sono proprie dell’Arte.
Non ho mai completato un’opera, è come se fosse una immensa, spezzettata in momenti ognuno colmo di risultati del precedente e subito privo di quelli immediatamente successivi.
Ho tentato nel gioioso momento pittorico di cogliere nell’incidenza del segno – colore la nascita o la morte, la fuga o la presa della forma, nella gestualità frenetica, segno disordinato della civiltà contemporanea, ma dominato dalla totale armonia compositiva e bellezza estetica, coinvolgenti in una pittura emotiva, anche lirica, da essere.
Enzo Devastato – Tentazioni da una Pittura – 1991.
Impasto cromatico, esaltazione pittorica.
Neoformazioni .
“…dalle più remote antichità di Lescaux , il colore è stato sempre l’elemento dominante della pittura, tanto da affermare che linea, prospettiva, charoscuro, tono etc, sono successivi derivati di questa sostanza cromatica che può giungere ad annullarsi nel bianco o nel nero o sino ad esaltarsi nello sfavillio dei più impensati impasti…”
Ed è proprio di questi impasti che, sempre più insistentemente, sono gioiosamente vittima. Sono questi impasti che, manipolati direttamente sulla superfice pittorica in un armonico ed equilibrato puro cromatismo, fanno di questa Pittura l’esaltazione stessa di essa, in un rapporto storico – sociale, nell’armoniosità e nella creativa vitalità della composizione.
Questa pittura che ha in essa una vigorosa forza espressiva ora rabbiosa, ora delicata, quasi voler distruggere e ricomporre fantasticamente il tutto .
Enzo Devastato – Agenda Europa 1993 – Art Leader – Massaccesi.
Fugaci neoformazioni.
…Una voglia di dipingere, una violenza quasi contro se stesso quando avverte un bisogno psicofisico di modellare in un segno o in una pennellata ogni suo pensiero.
Francesca Menichini – Agenda Europa -1994 – Art Leader – Massaccesi.
Fugace neoformazione.
…Artisti di nuova scoperta, alla ricerca di qualcosa di buono da rilanciare …in una selezione approfondita e creativa . Enzo Devastato ha trovato la sua identità nell’opera “Fugace Neoformazione”.
Gilberto Madioni – Art Leader n° 8 – sett. ott. 1992 – Massaccesi.
Neoformazioni.
Enzo Devastato è un pittore complesso che sa dipingere l’indefinito mistico. Egli è artista che si interroga profondamente sulla Genesi.
E’ ottimo pittore meditativo sul Caos (va notato che si tratta di termine da cui deriva a sua volta ‘causa’) . E’ particolarmente da sottolineare, in effetti, questa base problematica in quanto la sua gestualità tiene conto della causa primaria dello sviluppo misterioso formale.
Per questo egli opera sapendo in ogni momento quale bellezza ci sia dietro l’istintualità del proprio gesto e, soprattutto, quante siano le possibilità di sviluppo creativo e figurale della materia che separa, ancora, terra e cielo.
Paolo Levi – Il colore e il suo spazio – 1993 – Mondadori.
Armonia interiore nell’Equilibrio Pittorico
Neoformazioni .
È il dubbio che mi carpisce, che meravigliosamente mi tormenta in ogni momento, che mi affascina da sempre, il dubbio di quell’assoluto misteriosamente in equilibrio del creato, del tempo, dello spazio.
Il dubbio anche di esserci che poi, gioiosamente, mi pone davanti alla superfice pittorica nel tentativo illusivo di dare quello stesso equilibrio a quella forma che, colta quasi nell’attimo dell’autodeterminazione, si abbandona in una struttura compositiva dove spazialità e temporalità la racchiudono o la dischiudono, ora sopraffatta ed imprigionata, ora fugacemente libera.
Forma originata agli inizi della vita o che ha percorso i secoli della storia, o che di un’altra futura potrà essere. Forma che prende corpo da una gestualità laddove il colore e il segno si fondono in un impasto cromatico con rabbiosa frenesia o nel tratto leggero e aggraziato, continuamente alla ricerca di un proprio equilibrio.
Mi esalto in questa Pittura che trasfigura nell’attimo creativo, visivo e percettivo, nel pieno recupero di quei valori pittorici, lirici, emotivi, per il godimento fugace di una libera armonia interiore.
Enzo Devastato – Il colore e il suo spazio – 1993 – Mondadori.
L’importanza delle vitalità.
L’Opera d’arte è ogni volta una “visione“, una scoperta vitale .
Deve suscitare l’ammirazione dei sensi e dello spirito non necessariamente lo stupore di chi la guarda. Anche se vi si passa davanti per caso alla ricerca di qualcosa di diverso.
Mario Pancera – Il colore e il suo spazio – 1993 – Mondadori.
Libranda.
…Composizioni, comunque accentrate attorno ai valori dell’armonia e bellezza del disegno, …in rappresentazioni fantastiche dove forma e colore si fondono in una felice e lirica gestualità.
Enzo Devastato – L’Elite – Selezione Arte Italiana 1996 – Perdicaro.
Neoformazioni.
Una pittura armoniosa, quella di Enzo Devastato, cui si aggiunge una ricerca, un voler scavare al di fuori delle normalità, sino al surreale .
Una sintesi che gli permette di aggiungere alle caratteristiche esteriori quel tocco di magia e di luce che è necessaria alla vita dell’Arte.
Così si snodano forme arcane e cariche di emozioni che trasportano l’osservatore in un mondo che ci ricorda la profondità dell’inconscio. Opere come Libranda , fluide e leggere , che si compenetrano in un insieme, seguono un segno sconfinante tra l’elemento acqueo e quello celeste.
In un silenzio e in uno spazio dilatati ai limiti dell’atemporale, il disegno si accorpa nella creazione, nel mistero di questo mondo sommerso.
Enzo Devastato esprime una propria coscienza estetica di una realtà che va ben oltre la visione degli occhi. Le sue opere rivelano così un temperamento espressivo teso ad una ricerca animistica che raggiunge suggestioni surreali di efficace poetica e che lo pongono in una posizione di valida originalità nel panorama dell’Arte.
Ciò che vediamo in quest’opera, dal titolo già così misterioso, è in effetti la trasmissione di un misterioso accadimento cosmico; è il correre di E. Devastato che ha dato luogo ad una determinata forma , come un messaggio lanciato dal cuore di un bambino.
…Figure surreali popolano le tele di Devastato, creando nuove ed originali significazioni accese da intensi cromatismi.
Giorgio Falossi – Pittori e scultori di importanza europea – 1997 – Il Quadrato.
Neoformazioni solari.
I lavori pittorici di Enzo Devastato sono realizzati con una tecnica ben sperimentata che li rende simili ad acquerelli.
Sono queste rappresentazioni raffinate dove il germinare delle forme sinuose è dato da un certo piacevole lirismo…
Premio Trevi Flash Art Museum – 1997 – Giancarlo Politi Editore.
Figura nel verde.
Pittura densa di sottili vibrazioni, quella di E. Devastato, che percorre gli indefiniti spazi dell’ideale raccordandovi l’immensa reale e l’emozionalità soggettiva in una sintesi formale di raffinata fattura, nella riscoperta di valenze estetiche ineffabilmente traslate dalla tradizione alla modernità con lucida intuizione.
Artista dotato di feconda fantasia e di profonde conoscenze tecniche, esprime le sue notevoli capacità creative in una ricerca densa di contenuti di grande respiro, che ha attraversato in vari periodi la dimensione figurale, dilatando progressivamente l’aspetto formale in atmosferica levità, senza mai tradire l’immediatezza visiva.
Figure e colori delle sue opere ci danno la misura di un lirico sentire, che fonde in mirabili armonie i sogni, le certezze e i desideri di un’ esistenza votata all’Arte, momento sublimante di una viva espressività.
Salvatore Perdicaro – L’Elite – Selezione Arte Italiana – 1998.
Figure.
…Ogni artista di questa mostra si proietta soprattutto nell’elaborazione di un linguaggio personale che, nel fermento della materia cromatica e nell’attualità dei contenuti, addensa una ricerca sempre tesa a originalità e a evoluzione semantica.
Enzo Dall’Ara – Corriere di Rimini – 30 ago. 1998 — Mostra Montegridolfo – Rimini – Rocca Malatestiana 1998.
Figure volatili.
Non è da molto tempo che ci conosciamo, però c’è stato tra me e Enzo Devastato, da un punto di vista professionale, una sorta di feeling, probabilmente è il comune sangue mediterraneo, perché io vivo a Verona da 25 anni ed ho un’attività molto soddisfacente, però vengo dal sud, sono nata in Sicilia, poi ho vissuto a Caserta e ho studiato a Napoli per cui abbiamo in comune radici partenopee.
Quando lui mi fa vedere i suoi dipinti, la prima cosa che mi colpisce è questa “Impaginazione a Nastro”.
Non mi è stato difficile riconoscere le radici partenopee in questo tipo di pittura, pensiamo appunto alla Pittura Pompeiana che scorre a ‘nastro’ sulle pareti, con gli amorini nero su rosso.
Solo che lui chiaramente è un artista che vive oggi, ossia a 2000 anni circa dai tempi di Ercolano e di Pompei, da quelle civiltà millenarie, quindi un figlio della civiltà moderna, della civiltà industriale, dove tutto assume una caratteristica, un sapore minimalista.
Egli minimalizza le sue figure che sono comunque figure chiaramente riprese, ispirate quantomeno, sono dei giochi formali in realtà, nel senso che con il suo pennello si abbandona a questa sua fantasia e ricava queste forme molto sinuose, molto dinamiche, ma che si ispirano fortemente al mondo animale. Sono forme… elementi zoomorfi.
E poi sempre minimalizzate anche nel colore, quindi non colori accesi ma molto pallidi.
La sua particolarità è che comunque la superficie, olio su tela o su tavola ect…, è trattata con un certo spessore materico, nel senso che egli non fa delle velature col pennello, ma lascia il colore, lo lascia nella sua matericità, lo tratta con graffiature, spennellature, lo rilascia, lo tratta ancora; tutti interventi, microinterventi che alla fine rendono questo effetto quasi marmorizzato.
E il suo fascino, a me piace moltissimo, è veramente…lunare, come il colore della luna che soffonde queste figure in un’atmosfera magica.
Sono figure essenzialissime, semplicissime, purissime, tipiche della società contemporanea, della mentalità contemporanea, dello spirito contemporaneo, ma trattate con una delicatezza, con una grazia, con un approccio all’oggetto quasi prezioso, anche perché bisogna rendersi conto che questo colore, questo modo di trattare le superfici, le rende quasi madreperlate.
L’effetto, la sensazione che un osservatore ricava da queste tele ne fanno delle tele gioiello quasi, tanto raffinate e pregiate che Enzo riesce a rendere col suo lavoro.
Giulia Sillato – Intervento verbale – mostra L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – S.Leucio (CE) – ott. 1998.
Formazioni volatili.
…Lievi figure alate appaiono nelle opere di Devastato vibrare verso l’ignoto.
Carlo Roberto Sciascia – Gazzetta di Caserta – 9 ott.1998 -L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – S. Leucio (CE)
Figura rosa.
Si deve leggere in chiave di purismo pittorico, quello di E. Devastato, con genesi mediterranea.
E’ versione modificata e rarefatta dell’acqua (le fasce orizzontali rosacee), della terra (la striscia verde) e della fauna marina (le forme coralline). I colori, levigati a campiture giustapposte, risaltano nell’assoluta pulizia dei contorni.
Un’altra possibile chiave di lettura viene suggerita dall’ordine naturalistico nonostante l’apparente astrazione …una danza di delfini è verosimile.
Giulia Sillato -Cat. L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore –1999 – Senigallia (AN).
Figura.
Il purismo formale di E. Devastato, connotante molte sue opere, qui appare contaminato dalla capillare penetrazione del colore. Filamentoso, stratificato, ricopre l’immagine attenuandone la nettezza dei contorni, ma riuscendo comunque a suggerire climi densi di umori umani. Avvolge le immagini come una rete le cui maglie si dipanano su tutta la superfice. Luminosità e trasparenza cromatica esaltano il binomio forma – spazio.
Giulia Sillato -Cat. L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – Artis Recensio – 1999 – Mantova.
Figura spaziale azzurra.
Memorie tirreniche, pallide e sfuggenti, riaffiorano nelle forme terse ed essenziali di un inconsueto purismo, di Enzo Devastato che ferma nell’impaginazione a nastro (Speculuum delle sequenze ornamentali della pittura parietale pompeiana) grafie circolari, aggregate dal moto perenne della Storia e punteggiate dal cerchio cosmico.
Giulia Sillato – C. A. M. 34 – cat. Arte Moderna Italiana – Mondadori – 1999.
Palcoscenico d’autore.
C’è quello che per raccontare Venezia ha scelto di reinventare lo stile di Paul Klee, in colori annebbiati. Quello che nutre le sue tele di una fantasia onnivera e sgargiante e narra di castelli fatati e cavalieri erranti che sembrano rubati all’illustrazione per l’infanzia. Poi ci sono i patchwork neopop, gli omaggi all’ action painting, gli iperrealismi a oltranza, le rivisitazioni dell’antica iconografia religiosa e anche qualche squarcio di surrealismo così gelido da sfiorare quasi l’angoscia.
Gli artisti selezionati sono accomunati dalla scelta di un linguaggio che per lo più rientra nell’ambito dell’astratto, dell’informale o della sperimentazione sui nuovi materiali…
Laura Lunati – Arte n° 315 – nov. 1999 – Mondadori
Quieta neoformazione (Fantasia mediterranea).
Pittura pulita, quella di E. Devastato, si compone di soluzioni oleose e materiche che miscelano essenziali, ma soprattutto tenui tonalità di colore su un supporto grafico minimale. Pittura di sola immagine, un’immagine che è soprattutto un’idea, un concetto.
Pittura concettuale? Può darsi! E’ comunque molto legata alla visione cosmica, a quel punto astrofisico in cui si disintegrano i confini tra i quattro Elementi (mare, cielo, terra, fuoco) , lì dove il fuoco non è altro che il bagliore di una stella.
Giulia Sillato – Cat. L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – 2000 Ascoli Piceno.
Figure.
Enzo Devastato, artista partenopeo dotato di stile pittorico pulito ed essenziale, riesce a minimalizzare l’immagine quanto basta per salvarne la lettura che, in questo caso, si ancorerà alle forme del paesaggio mediterraneo rivisitato in chiave modernista.
Giulia Sillato – Guida alla mostra – L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – 2001 – Rapallo (GE).
Figure.
Enzo Devastato è un classico esempio di Minimalismo italiano nella misura in cui “ignora” la traccia secca e perentoria dei modelli americani per immergersi , e non soltanto in senso figurato, in un mare ricco di esperienze estetiche. Forte nonché giusto, l’istinto di conservazione della propria cultura mediterranea.
Giulia Sillato -Guida alla mostra – L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – 2001 – Castelli Romani (Roma).
Figura bianca.
Lo stile pittorico di E. Devastato, pulito ed essenziale , interviene sull’immagine minimizzandola secondo processi di trasformazione propri ai valori interiori dell’Artista che vola verso la libertà dal Disegno e dal Colore. Il nitore quasi assoluto è come un vuoto di coscienza.
Giulia Sillato – Guida alla mostra – L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – 2002 – Napoli.
Figura volatile azzurra.
La pittura pulita di Enzo Devastato nasce innanzitutto da un’intima esigenza di spazialità, quale si era configurata all’inizio pur nella variegata ricerca cromatica che ha caratterizzato la prima produzione.
È Artista maditerraneo e in quanto tale l’ispirazione si ancorava alle immagini di corsive distese marine, archetipizzate in forme minimali e in colori essenziali.
La ricerca pittorica si è poi spinta alla conquista di ulteriori approdi dell’espressione più subliminali, nel tentativo di dare consistenza visiva al Concetto Puro.
Adesso va verso la conquista della totale libertà dal colore e dal disegno a cui si associa il tema del Volo, sempre più ricorrente. Acqua, Aria, Terra, i tre fondamenti del suo pensiero e del suo linguaggio, raccontati a corsie come una scrittura sulle strisce di papiro su cui leggevano gli Antichi Romani o come le sequenze di Amorini sulle bande rosso – nere della pittura parietale pompeiana.
Giulia Sillato -Brochure – Enzo Devastato – 2002.
Figure subliminali.
Enzo Devastato dimostra una grande portata innovativa rispetto alla tradizione culturale propria all’area mediterranea da cui ha acquisito, oltre alle origini, anche quello spirito di autoctonia tuttora tralucente dalla sua espressione artistica, pur calata inevitabilmente nella dimensione della Contemporaneità e per contemporaneo non voglio intendere solo un sistema di istanze comportamentali ma , soprattutto , una realtà psicologica e spirituale e, in quanto tale, assai complessa.
La ricerca pittorica rivolta al progressivo snellimento della Forma per un’Estetica più essenziale e un Concetto più trasparente e compatto ha segnato più di cento anni di Storia dell’Arte.
…Dalla pittura di Enzo traspare l’istanza purista del Modernismo … ma l’Artista si misura anche con l’Arte Antica, la leggerezza, la classe, ma soprattutto il garbo con cui avviene questo contatto può già considerarsi una caratteristica significativa della sua pittura ispirata prevalentemente alla Natura del Cielo, simbolicamente racchiudente il concetto di Libertà, espressa attraverso la presenza di eleganti e sinuose evanescenze aerodinamiche, alludenti alle movenze libere degli abitanti dell’Aria, tradotti in astrazione simbolica pura, che spinge la Forma verso l’assoluta Essenza di se stessa.
L’alone paesaggistico del tema maschera una spinta più profonda e intellettuale, che si concentra in una specie di indagine a posteriori dell’esperienza pittorica antica.
…L’impaginazione disciplinata lungo direttrici orizzontali, la dinamica delle varie gestualità allacciate in un moto ascensionale che non mostra soluzione di continuità, il senso narrativo di ogni singola tavola che pare debba proseguire nell’altra, rimandano alla continuità visiva e psicologica della Pittura Pompeiana.
Ma di questo nulla di reale è rimasto se non il suo concetto astratto.
…Una trama pittorica delicata, assolutamente concettuale, costruita con le pure suggestioni emozionali dei chiarissimi cromatismi, finalizzata a comunicare strutturalismi formali di matrice naturalistica più che ad individuare una realtà da rappresentare.
Giulia Sillato – Vita d’artista – Enzo Devastato – 2002.
Figura azzurra – Figura gialla su spazio azzurro.
…Orientamento in direzione di una pittura essenzialista, pulita nel colore e ricca di luce e spazialità.
Giulia Sillato – Cat. L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – 2004 – Viterbo – Genova.
Figura volatile platino – Figura oro.
Orientamento in direzione di una pittura essenzialista, pulita nel colore e ricca di luce e spazialità…pur nella tematica ispirativa che lo ricollega fatalmente al paesaggio partenopeo, inteso però come Concetto determinante la Forma e il Colore.
Giulia Sillato – Cat. L’Arte Contemporanea nei Civici Musei – 2005 – Pescara – Cat. L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – 2006 – Crema (CR).
Tagli – Paesaggi mediterranei.
…La ricerca va avanti e vive intensamente gli anni ’90 e il decennio in corso, giungendo sino ai nostri giorni con risultati stupefacenti ed incredibilmente sofisticati.
Attingendo memoria all’ Arte Povera… elabora Papiers Decoupes che , da un lato , riepilogano l’opera di Henri Matisse e dei francesi Fauves, dall’altro rimettono in gioco i Tagli di Fontana, ma nella direzione opposta…in una sintesi espressiva fresca, moderna, mediterranea…
Giulia Sillato – Cat. L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – Electa – 2008 – Rieti.
Albero oro con volatili.
Recensione sul catalogo della Mostra a Palazzo Potenziani con la presenza di alcune opere sincretiche di Angelo Mazzoleni.
Libri d’Arte Recensione libraria di Gerardo Pecci.
Ogni giorno nell’arte e per l’arte…vite vissute, vite viventi, vite sempre aperte al dialogo tra l’Essere e il Divenire, sempre in bilico tra ricerca di sé e rapporto con gli altri, tra emozioni e segreti, tra domande poste e mai ricevute risposte, tra i sentimenti latenti ed emozioni esplodenti. Questo forse è il senso della mostra, con relativo catalogo, in corso a Palazzo Potenziani di Rieti, dal 19 aprile all’8 giugno 2008. Una mostra in cui si marca un percorso storico e si riannodano forme pittoriche saldamente ancorate a percorsi artistici, ed esiti figurativi, che hanno contraddistinto il Novecento e a ciò che noi definiamo, a volte in modo indistinto, “Modernità”. La mostra di Rieti si propone come momento non solo di conoscenza e riflessione sulla “contemporaneità”, ma come momento fondante di visioni del mondo odierno: oltre il Novecento. Gli artisti presenti in catalogo, ognuno con la propria personale espressività, con le proprie peculiarità stilistiche e culturali, sono i protagonisti di una nuova riflessione visiva sulla contemporaneità, che diventa specchio del nostro tempo.
E’ il tempo presente che vive e s’immerge in dialettico rapporto e in simbiosi con il passato di cui tutti noi siamo fatti e siamo, in parte, debitori. Ed ecco l’arte che, non a caso, “ripesca” luoghi antichi in cui vivere: le antiche dimore, i castelli, i palazzi di cui è imperlata la nostra italica terra, in un’ideale continuità spazio-temporale dove ripensare e riprogettare la nostra vita, la nostra cultura, la nostra civiltà e ivi ritrovare il nostro essere persone, artisti, uomini e donne con le nostre identità viventi. Natura e Cultura ancora una volta unite in nome dell’arte, in nome di quei “Beni Culturali” che sono l’essenza stessa di un patrimonio di idee, tradizioni, che non può, né dovrà mai, essere disperso al vento, ma dovrà essere sempre più amato e tutelato e conservato gelosamente perché in esso è la nostra anima di esseri pensanti sulle vie della storia, della civiltà, della vita. E le opere d’arte, magistralmente presentate in mostra a Rieti, sono la migliore testimonianza della continuità ininterrotta tra l’eredità del passato e la progettualità del futuro, passando attraverso il presente. Si tratta di un presente poliedrico intriso di colori, di forme, di letture dell’anima, di emozionalità vive che energicamente ci “costringono” a guardare e soprattutto a saper vedere quello che ogni artista è e, forse, a intuire quello che sarà, quello che noi siamo e quello che saremo. Questo rapporto tra presente, passato e futuro è fecondo, perché carico d’amore, un amore che nell’atto pittorico concepisce una nuova vita: l’opera d’arte che nasce al mondo e per il mondo, e ad esso si consegna, con i suoi linguaggi, con i suoi significati, con le sue forme, con i suoi colori. In ogni artista, in ogni opera, vi è una vita che pulsa, vi sono intensi significati che attendono di essere conosciuti, capiti, amati, protetti, perché l’arte è sempre un atto di amore, anche quando essa viene calpestata, vilipesa, incompresa.
Nella mostra, come sottolinea la curatrice, Giulia Sillato, i protagonisti sono tutti autori che «hanno dedicato un’intera esistenza all’Arte, guadagnando di diritto il riconoscimento di una collocazione ufficiale di alta professionalità». Ma questo riconoscimento di “alta professionalità” avviene non certo per merito di questa mostra, ma per un percorso già tracciato, per una rete di mostre ed eventi culturali pregressi, già svolti, per ricerche e contatti con altri valenti curatori e critici d’arte in compagnia dei quali gli artisti hanno realizzato, e realizzano da tempo, il proprio percorso professionale. La mostra di Rieti è solo un ulteriore e importante momento collettivo, uno tra tanti, del percorso professionale di diversi artisti, ma non è certamente il primo né sarà l’ultimo, né il più significativo; né da essa potranno essere tratte utili e affidabili indicazioni circa il valore e la quotazione delle opere d’arte di ogni artista partecipante, altrimenti si corre il rischio che la mostra potrebbe essere interpretata come una mera e squallida operazione di mercificazione dell’arte, che non ha nulla a che vedere con un’operazione di alta cultura e di alta professionalità. Purtroppo le schede critiche in catalogo, sempre a cura della Sillato, sono troppo sintetiche e non sempre mettono in giusto rilievo il percorso artistico degli autori, tacendo spesso altre pregresse e importanti tappe ed eventi artistico-culturali e nomi di critici e curatori d’arte che hanno scritto e curato altre loro mostre. Si dirà che è stata una “scelta editoriale e/o una questione di costi”, ma non è così perché sotto ogni scheda vi è più di mezza pagina bianca, libera, che poteva essere ben utilizzata per ulteriore notizie sugli artisti, sul loro percorso, sulle loro opere e sulla loro fortuna critica. Un grazie di cuore vada a questi artisti che nel catalogo propongono opere significative, forse paradigmatiche, della propria ricerca: Pietro Alberto; Pietro Bellani; Emilio Belotti; Natalia Berselli; Marisa Bonazzi; Martino Brivio; Rosetta D’Alessandro; Nera D’Auto; Enzo Devastato; Massimo Fumanti; Saverio Magno; Angelo Mazzoleni; Giulietta Paolini; Francesco Pezzuco; Rover; Antonio Saporito; Laura Sartori Tibaldi; Ada Sorrentino; Andrea Tattoni; Osvaldo Trombini; Marco Tulipani.
La seconda parte del catalogo è interamente dedicata al grande “contenitore” che ospita e accoglie gli artisti e le loro opere: Palazzo Potenziani, Fondazione Varrone, a Rieti. Il testo, sempre di Giulia Sillato, ricostruisce la storia di una dimora che è sicuramente un luogo significativo di quel territorio, tanto più che, ancora una volta, in esso il passato rivive in rapporto a uomini e donne che si esprimono con i colori e le forme del presente e improntano di sé luoghi e spazi viventi, in nome d’un amore che si chiama Arte.
Dati bibliografici:
Autore: Giulia Sillato
Titolo: L’arte contemporanea nelle antiche dimore. Oltre il Novecento 25^ edizione
Editore: Electa
Luogo di Edizione: Milano
Anno di edizione: 2008
Immenso Mare – Profondo Mare – Carte Montate / Spazi Incantati.
…La sua ricerca intanto prosegue con risultati assolutamente sorprendenti ; vive intensamente il passaggio dal Novecento al nuovo millennio , arrivando a produrre opere sofisticate ed elaborate dall’analisi continua del mezzo pittorico , come forma di comunicazione per l’espressione totale del suo pensare .
L’Arte Povera , infatti , sollecita ancora in lui continue sconfessioni , ma al tempo stess ogli porge metodi e tecniche con cui operare , anche se reimpiegati nella direzione concettuale opposta . Rimette in gioco gli strumenti chiave dell’epressione povera : carte , cartoni , polistirolo e altro materiale di matrice comune , ma l’uso che ne fa mira a demolire i principi dell’arte degli anni settanta , da cui ha preso avvio per sostiturli con nuovi principi della visione artistica ; nascono cosi insoliti e mai visti papiers decoupes che , da un lato , riportano a Henri Matisse , dall’altro rimettono in gioco i Tagli di Fontana, poiche’ i contorni della carta ritagliata e incollata appaiono induriti e ravvicinati a sottintendere squarci di materia in una sintesi espressiva che perde i contorni d’origine per diventare nelle mani dell’artista qualcosa di assolutamente nuovo .
Ma questa non e’ esattamente la fase piu’ recente della sua ricerca , di cui esempi sono stati esposti in rassegne precedenti , rapidamente superata da ulteriore momento di riflessione , da cui e’ nato un modo piu’ sensoriale e quasi naturalistico di realizzare insieme colore e collage , come in ” Immenso mare ” (2009) che fa parte del ciclo
Carte Montate/ Spazi Incantati : opere realizzate in cartastampa con fusione di tempera e acrilico , tutte tecniche molto particolari a cui Enzo Devastato ha dedicato buona parte della sua ricerca .
… In effetti l’impatto visivo con questa e altre opere similari è veramente molto coinvolgente e sollecita la nostra emozionalità con grande forza stilistica , tale forte carica permette al maestro partenopeo di progettare, attraverso comuni ritagli di carta, incantevoli scenari della nostra esistenza, oltre che di concettualizzare in una sintesi di forma e colore l’elemento reale .
Le opere esposte a Milano sono lo sviluppo postumo delle numerose tappe attraverso cui e’ passato il suo vissuto artistico a partire da quegli anni settanta in cui per organizzare un tema d’arte esisteva solo l’efficacia di un dialogo scarno e asciutto , esteticamente nullo .
Giulia Sillato – Cat. L’Arte Contemporanea nelle Antiche Dimore – Mazzotta – 2009 – – Milano – Cat. Il Metaformismo – Mazzotta – 2010 – 2011 – Urbino —- Cat. Mazzotta – Il Metaformismo – Genova MuMA 2012.
Carte Montate – Spazi Incantati.
… Da questa fase ( papiers decoupes ) ne sorge un’altra e un’altra ancora , senza soluzione di creatività. Di recente nascita è , appunto , il ciclo Carte montate – Spazi incantati al quale appartengono le opere
“ Immenso mare “ e “ Infinito cielo stellato “ esposte a Urbino e a Milano lo scorso anno… La partecipazione al Metaformismo si spiega pienamente con l’assunto medesimo del suo operare.
Giulia Sillato – Cat . Il Metaformismo – Mazzotta – 2010 – 2011 – Urbino.
Immenso Mare.
I lavori di Enzo Devastato hanno una qualità decorativa accattivante. In “ Immenso Mare ” del 2009 viene abilmente applicato il marchio pittorico e i modelli vorticosi creano un paesaggio marino in tonalità brillanti ,tenendo
i nostri occhi in una danza ritmica. Il dipinto con una intensità’ percettiva costituisce un punto di vista visionario.
Abrahm Lubelski – New York Art Magazine – Aprile 2011.
Non riconosco nella tua Arte nessuna schematizzazione di stili e tecniche, essendo tu una palese eccezione tanto particolare nell’insolita commistione d’influssi, elaborati personali, mescolanze , adesioni o negazioni delle correnti degli anni ’70 e oltre, da non poter ridurla a quei pochi, veloci cenni schematici adottati nella mia prosa. Tu sei un concettuale puro e meriti un discorso più ampio da valutare nell’ambito del profilo critico.
Glulia Sillato – 21 Nov. 2011.
Immenso Mare — Infinito Cielo Stellato.
L’entroterra temporale è rappresentato dagli anni ’70 e da una cultura artistica volta alla percezione estetica di materiali poveri. Contrario al contenuto scarno, oltre che alla forma scarna dell’arte di quegli anni elabora loci pittorici immaginari che , tuttavia , risentono della consuetudine, all’epoca instauratasi con forza, all’utilizzo di materiali comuni non privilegiati dall’eccellenza della finalità artistica . Ma lo fa con garbo, nel rispetto dei valori della tradizione, da essa salvando il classico olio su tela o su tavola e una tendenza a impaginare le immagini, tipica della pittura di paesaggio . La tecnica del collage, allora in auge, viene ripresa e aggiornata con estro, fantasia e modi quasi surreali, mentre la giustapposizione delle singole carte dipinte e ritagliate, alla Matisse per intenderci, viene sfruttata con moderna concettualista’ a suggerire varchi e spaccature, già introdotti da Lucio Fontana su superfici uniformi e asettiche e tuttora presenti nella stessa Luciana Matalon in forma di materica vibrazione .
Giulia Sillato – Il Metaformismo . C.A.M. n. 47 – Mondadori – 2011 – 2012 – Cat. Galleria Itaca Verona – Dic. 2011 – Gen. 2012 – Cat. Mazzotta – Mu.Ma – Genova 10 Maggio – 23 Settembre 2012.
Profondo Mare.
…L’Arte astratta prende forma, una forma fatta di colore, luce e materia di artisti che per questa particolare circostanza si sono esibiti in perfomance ispirate al mare . Un modo per leggere l’arte astratta secondo l’ottica della Forma, che c’e’ . E fanno affiorare i contenuti sotto forma di Colore e materia .
Erica Manna – La Repubblica 10 Mag. 2012 – Il Metaformismo al MuMA di Genova – WWW.ILMETAFORMISMO.IT
Carte Montate / Spazi Incantati . — PittoricaMente / Fiabe.
Le opere di questi cicli , pur facendo parte della collezione che ci racconta dell’ineffabilità espressiva degli spazi incantati , metaspazi collocati ai margini dell’universo ( grazie ai quali noi che osserviamo siamo pervasi da un senso si dolcezza e di gioia festosa ,quasi un ritorno allo stato di fanciullezza ) , sono state eseguite con tecniche diverse rispetto alle prime del ciclo : sono infatti più pittoriche , avendo Enzo Devastato limitato le applicazioni di carte incollate , peculiarità della serie , in favore di una pittoricità più dominante .
Lo spazio , configurato coloristicamente , assorbe il favolismo di quelle narrazioni ingenue : nature surreali , paesaggi lontani e introvabili , mondi esistenti solo nell’immaginazione del fanciullo che e’ in noi sorridono dei colori pastosi e densi di ricordi che irradiano di luce inverosimili scenari pur necessari al nostro cuore .
…Neonate le pittoricissime astrazioni fiabesche , raccolte in cicli e composte di pittura e collage di cartastampa : sono la protesta intellettuale dell’artista contro un mondo ignorante e distratto .
Giulia Sillato – IL Metaformismo – Cat. Mondadori – Verona Palazzo della Gran Guardia 18 – 26 Dic. 2012.
Il Circo nella luna.
L’opera del ciclo PittoricaMente / Fiabe. Momento espressivo che sviluppa nelle singole opere , legate insieme da continuità concettuale , il linguaggio cromatico proprio agli Strutturalismi Naturalistico – Concettuali .
Universi stimolanti , riflettenti l’essenza spirituale e lirica come in Kandinskij . Ci si sottrae al quotidiano, ordinario e banale , per entrare nella sfera più intima dell’uomo che solo l’Arte è in grado di descrivere attraverso l’astrazione di spaccati fiabeschi , come in Miro’ . Si emettono emozioni ma le si collegano alla razionalità , come in Matisse …
…Un dialogo ininterrotto tra passato , presente e loro cicli transmutativi .
Giulia Sillato – e da ciclo pittorico – C.A.M. 48 Mondadori – 2013 – Speciale dossier Metaformismo.
Il Metaformismo : La forza del passato e la disgregazione del presente.
Nel quinto centenario della morte di Donato Bramante (1514 – 2014 ), considerato dalla letteratura storco-artistica mondiale la vetta della classicità , il Metaformismo , che ne rappresenta l’antitesi contemporanea , approda al Chistro di Santa Maria della Pace prima opera romana dell’architetto di Urbino .
Diversamente da quel che si potrebbe credere , esso è l’ambiente giusto per accogliere una mostra di opere contemporanee , i cui autori pensano in maniera assolutamente inversa ai principi che guidarono la costruzione di questa perla del Rinascimento italiano .
Perché? Semplicemente perché in tal modo si istruisce un rapporto diretto tra opposizioni ; da un lato la stazione di partenza di quel lento e graduale processo di dissoluzione formale che avrebbe segnato il destino dell’Arte sino all’epoca moderna , dall’altro le odierne testimonianze della disgregazione stessa .
…Il Metaformismo e’ la storia di un’avventura che vede nel tempo la forma alterarsi , scomporsi , addirittura rompersi o, peggio , frammentarsi ; legge e cerca di intuire attraverso la forma , che non è affatto scomparsa ma trasformata , il messaggio dell’artista e poi , magari , ne capta quella forza rigeneratrice che la ricompone
restituendola a un’architettura nostalgica di perfezione .
Giulia Sillato – Cat. IL Metaformismo – Mondadori – 20 Giu. – 20 Lug. 2014 – Roma Chiostro del Bramante.
Opere ciclo PittoricaMente / Fiabe.
Oltre la forma.
Una delle più importanti sedi espositive italiane , il Chiostro del Bramante , accoglie all’interno dei suoi prestigiosi spazi , i protagonisti del Metaformismo .
…Unico comune denominatore l’urgenza di ognuno , condivisa attraverso la pittura e la scultura , di progredire oltre la forma in quei territori dell’estro e della creativita’ dove spirito , intelletto e cuore pulsano forte all’unisono , offrendo ai piu’ sensibili una grande varieta’ di fecondi processi espressivi .
Giovanni Faccenda – Cat. Il Metaformismo – Mondadori – 20 Giu. – 20 Lug. 2014 – Roma Chiostro del Bramante.
Opere contemporanee si confrontano con alcuni dei protagonisti della Storia dell’Arte di tutti i tempi , presenti sotto forma di ritratti neutri che guidano il percorso espositivo . Gli accostamenti , talvolta spregiudicati , intendono sganciare la Storia dell’Arte da rigidita’ accademiche per spingerla a rifluire nell’indotto di un presente particolarmente critico e soprattutto riassuntivo , facendo cosi il punto della situazione attraverso un percorso a ritroso .
Giulia Sillato – Arte n. 500 – 501 ( Apr. – Mag . 2015 ) Mondadori – ”L’Arte e il Tempo” – Milano Expo 2015.
Paesaggio che sale.
Gli esempi prescelti per motivare una qualsiasi simpatia con il Maestro di Malaga Picasso sono attinenti a processi pittorici di disgregazione del sistema figurativo affinché le forme possano allinearsi su un medesimo asse frontale : all’epoca essi furono ideati per rinnegare fortemente la visione tridimensionale vigente…e fu rivoluzione , ma oggi sono semplicemente un modo di fare arte con spirito alternativo più che trasgressivo .
Il Paesaggio che sale di Enzo Devastato ben rappresenta il pluralismo dell’accezione artistica contemporanea : molto vicino a Burri per l’utilizzo dei materiali poveri ( cartastampa , cartone rigato ecc. ) al contempo immette la lezione del movimento futurista su uno spartito di tipo picassiano .
Giulia Sillato – Cat. ” L’Arte e il Tempo ” – Mondadori – Expo in Citta’ – Milano – Giu. 2015.
Paesaggio che sale.
In Picasso e da Picasso tutti gli artisti hanno recuperato un senso , una motivazione , una soluzione tecnica .
Devastato si segnala per la pulizia del colore , l’eperienza nel portare la gestione dell’opera ad una sintesi dove la forma e le sue variazioni diventano la rappresentazione di una natura e di una realta’ da comprendere con
la mente e con lo spirito e dove i sensi sono solo una prima chiave per accedere alla lettura .
Giammarco Puntelli – Cat. ” L’Arte e il Tempo ” – Mondadori – Expo in Citta’ – Milano – Giu. 2015.
L’Isola ritrovata.
…Enzo Devastato , precedentemente contestualizzato con Picasso , che crea composizioni fantastiche utilizzando la tecnica del Patcwork dove impiega materiali tipici del collage , consolidando ulteriormente la linea della scomposizione picassiana .
Giulia Sillato – Cat. ” l’Arte e il Tempo ” – Mondadori – Expo Gate Milano – Ago. 2015.
L’Isola ritrovata.
…A volte l’opera è senza titolo o legata a un numero , chiara dichiarazione di quanto l’opera stessa abbia un senso solo in relazione con se stessa e con le altre opere . Un concetto portato avanti da Kandinskij nella copertina dell’Almanacco del Blaue Reiter dove abbiamo un San Giorgio che perde il senso della figurazione .
Cosi accade in Devastato ricco di ritmi e armonie che fanno dei suoi collage autentici spartiti musicali e persino filosofico nella sapiente affabulazione .
Rientra in quella categoria di Maestri che riescono a distinguersi nel magma mobile del Metaformale italiano .
Giammarco Puntelli – Cat. ” L’Arte e il Tempo ” – Mondadori – Expo Gate Milano – Ago 2015.
Blu Archeologico — Giallo Oltremare.
Nella prima sessione dell’evento ai Giureconsulti a Milano le opere di Enzo Devastato furono esposte all’insegna di Picasso e le fiancheggiava Alfonso Borghi , nella seconda sessione allo Spazio Sforza Triennale di Milano furono trasferite accanto a Giuseppe Menozzi nel Metaformismo . Cio’ dimostra la flessibilita’ di una lettura metaformale dell’opera non figurativa che accoglie in se stessa un ventaglio ampio e ricco di possibilita’ interpretative assommando tutta l’esperienza di questi ultimi 150 anni di Storia dell’Arte .
Il principio della scomposizione e’ valso a riconoscere in lui ascendenze cubiste , mentre la totale assenza di figure oggettivamente riconoscibili e’ valsa a sottoporlo ad un’indagine metaformale , ma non e’ tutto perche’ la strutturazione di un artista risente ancora delle stratificazioni del vissuto storico precedente e, su precisi fondamenti anagrafici , se ne puo’ persino risalire alle fonti . In questo caso ad agire e’ stata anche l’Arte Povera degli anni settanta , ancora presente e vissuta con quei divertenti , ma seri , collage di carta , cartastampa e cartone .
Giulia Sillato – Cat. ” L’Arte e il Tempo ” – Artis Recensio – Verona per Expo citta’ 2015 – Set. – Ott. 2015.
L’ARTE E IL TEMPO
giunge a VERONA EXPO 2015 Loggia del Podestà
29 settembre – 9 ottobre 2015
Idea e Direzione Artistica: Prof. Giulia Sillato
Catalogo: Artis Recensio.
Noi giudichiamo e vediamo tutto dalla sponda dell’Oggi … Ma che ne è stato del Passato e che linee avrà il Futuro?
Con la regia di Giulia Sillato si apre il terzo appuntamento con L’Arte e il Tempo, evento unicum nel suo genere che segue i grandi successi delle sedi milanesi e che toccherà alcune delle più belle città italiane. La ratio nel selezionare le candidature è affidata alla ricerca di una sede vivace, dall’happening permanente che dimostri di possedere gli adeguati canali comunicativi e manifesti altrettanto interesse verso il nuovo nell’Arte.
Dopo Milano la scelta elegge VERONA – LOGGIA DEL PODESTÀ. Accanto a pregevoli opere d’arte contemporanea vengono esposti dei pannelli con le riproduzioni di grandi nomi del Passato …
Una ballata dedicata ai Padri, non scialbi fantasmi, ma attori di un dialogo in divenire sul destino dell’Arte contro le lungaggini del sistema burocratico e contro le frange ortodosse di certa critica moderna troppo impegnata a incoraggiare i vecchi ottimati. Con l’obbiettivo di abolire la sovranità di un sistema chiuso a favore di una Koinè culturale, l’evento ospita un’intera sezione dedicata al Metaformismo (conio di Giulia Sillato ©2010) e incoraggia una rilettura coraggiosa attraverso una provocazione elegante adatta al tempo in cui viviamo.
Irene Gianello – UFFICIO STAMPA.
Blu Archeologico.
Il Blu Archeologico dell’opera qui citata è lo stesso blu lapislazzulo che tinge il paesaggio partenopeo , ora ridotto a simbolo ancestrale della storia della civiltà . E’ una veduta aperta su un futuro possibile ?
Ciò che oggi esiste è già memoria storica da preservare ? Quale rifugio intellettuale , in tempi critici come questi , è migliore di un’immersione nelle profondità del mare alla ricerca di una civiltà perduta dove passato – presente – futuro vivono un’unica irraggiungibile dimensione ? .
Giulia Sillato – C.A.M. 51 Mondadori – 2016 – Speciale dossier Metaformismo .
Cat. 24 Ore Cultura ( solo opera ) Genova tre Musei MuMA 2016.
Meraviglie di stelle.
Assenza di figura umana , paesaggio fantastico , atmosfera surreale . Questi sono alcuni degli ingredienti delle piu’ recenti opere dell’artista partenopeo che ripercorre il passato con lo spirito di chi si accinge a scoprire un tesoro prezioso . Preziosi , infatti , sono i ricordi , i sentimenti , i segreti custoditi all’interno di noi .
Persino le nostalgie si caricano di buon umore , forse oggi tralasciato , ma recuperabile .
Cosa , piu’ dell’immaginazione , puo’ far rivivere realta’ mai veramente perdute ?
Giulia Sillato – C.A.M. 50 Mondadori – 2015 – Speciale dossier Metaformismo.
Volando sulle colline gialle.
L’opera fa parte del ciclo PittoricaMente / Fiabe dedicato si al fiabesco ma , diversamente da risoluzioni artistiche passate , questo e’ meno legato al collage e piu’ fedele alla pittura . La spazialita’ prende forma da colori accesi e assorbe il favolismo di una narrazione ingenua , pilotata attraverso nature surreali , paesaggi lontani e irraggiungibili , esistenti solo nell’immaginazione di quel fanciullo che e’ in noi .
Colori pastosi , densi di ricordi irradiano di luce inverosimili scenari .
Giulia Sillato – C.A.M. 49 Mondadori – 2014 – Speciale dossier Metaformismo .
Cat. Mazzotta ( solo opera ) Arezzo Museo Ivan Bruschi 2014.
Giallo Oltremare.
I colori non corrispondono più al proprio modello naturale , ma questo è fenomeno che persiste nel contemporaneo dai tempi degli alberi rossi dei Fauves del primo Novecento francese , anche perché non esiste alcun modello al di fuori di quello suggerito dal titolo stesso : Giallo Oltremare.
Masse violacee e gialle tentano di incontrarsi su in’immaginaria linea spartiacque , spezzata in piu’ punti da forme di cartoncino rigato applicato su tavola di compensato che rimandano a orizzonti marini .
Giulia Sillato – C.A.M. 52 Mondadori – 2017 – Speciale Dossier Metaformismo.
Stima.
…La mia stima per la tua opera artistica, io non rinuncio ad avere un partner come te che nell’Arte ha saputo trattare l’universale con un linguaggio cosi nuovo e fresco.
Giulia Sillato – Nov. 2017.
Immenso Mare.
L’Idea di generare forme e colori sia con il pennello sia con materia cartacea diventa tra le mani dell’artista partenopeo un qualcosa di grande pregio estetico e forza concettuale , soprattutto per le complesse elaborazioni a cui viene sottoposta la carta chiamata a sostituire il mezzo pittorico.
Superfici ondulate grazie a sofisticate tecniche di manipolazione materica ripropongono visioni di mari spumeggianti, mentre i ritagli arabescati trascinano chi guarda in atmosfere mediterranee .
Giulia Sillato – C.A.M. 53 Mondadori – 2018 – Speciale Dossier Metaformismo.
Passeggiata nel Vento.
Natura e fantasia si fondono nella semplicita’ del bambino che e’ in ognuno di noi . Nel temperamento artistico esse talvolta prevalgono sull’uomo logico .
L’artista e’ attivo nell’arte dagli anni settanta del secolo scorso quando elaboro’ l’idea che l’arte non potesse conoscere i confini “pauperistici” di certe correnti cosiddette d’avanguardia sostenute da critici compiacenti .
Sottraendosi comunque a complessita’ accademiche , un nuovo linguaggio sarebbe riuscito a sedurre solo toccando l’immaginazione .
Giulia Sillato – C.A.M. 54 Mondadori – 2019 – Speciale Dossier Metaformismo.
Valutazioni.
…Questi lavori non saranno dei migliori, dovrò io stesso ancora convincermi, forse proprio perchè sono nuovi….La storia dell’arte è piena di episodi circa l’eventuale indubbia e completa qualità espressiva attorno anche ai grandi artisti di tutte le epoche, non sempre essi e con loro stessa convinzione hanno prodotto l’Opera d’Arte arrivando a farlo però, ogni qualvolta, attraverso un processo contestuale evolutivo e/o involutivo dei vari periodi di ricerca e di lavoro a volte eccellenti altre volte meno ; esistono Opere primarie e opere satelliti che ruotano insieme con lo stesso contributo alla realizzazione dell’Opera d’Arte.
Nulla e’ scontato nell’Arte, so bene, studio e lavoro perpetui per poi chissa’ quali risultati che, migliori o peggiori che siano, fanno parte della vita di un artista, anzi sono la vita stessa dell’artista, in quanto essi sono ogni volta la somma di tanti tasselli che formano un’opera e ognuna di queste cerca di completarsi in quella successiva e così di seguito .
E per questo l’artista e’ difficilmente soddisfatto, manca sempre qualche tassello …il punto di equilibrio.
Poi c’e’ il confronto all’esterno dello studio dell’artista con la societa’, con tutti addetti e non ai lavori, l’essere sempre in discussione , fondamentali per l’artista e persona che, con i propri pregi, difetti e contraddizioni, e’ un elemento della societa’ da cui prende, assorbe, interpreta ed esprime, su un’ossatura storica, per poi restituire ad essa e al mondo l’illusione o la speranza di cambiarli o quantomeno migliorarli.
Tutto e’ un dinamismo, un movimento, io credo nell’Arte come attivita’ dinamica, appunto, la societa’ e’ dinamica.
Ho bisogno di spazi mentali e fisici.
E’ chiaro che il mio parallelo coi grandi artisti e’ solo concettuale, se io mai abbia prodotto o produrro’ qualcosa di eccellente non sta a me dirlo anche se sapro’ valutarlo, come penso della valutazione di un artista nel suo complesso.
Il mio tentativo…e’ quello di evidenziare un conflitto di pensiero ed espressivo attuali circa …una realta’ diventata favola o una realta’ …vera e disillusa ( PittoricaMente/Fiabe) .
Crisi, dubbi, tutti di grande attualita’ sociale ed anche artistica …
Io non so se e che cosa mi porteranno da qualche parte, l’unica certezza che ho e’ quella di coniugare l’onesta’ intellettuale con l’autenticita’ del lavoro.
Sicuramente studiero’ altre vie, come sempre, ma questi lavori per adesso sono la continuita’ piu’ pittorica dei precedenti “Carte Montate/Spazi Incantati” , compositivamente ed espressivamente.
Enzo Devastato – 15/09/2012 – Corrispondenza con Giulia Sillato.
La Pittura non esiste più? e il MetaFormismo?
L’unica incertezza attuale è solo tra buona e cattiva pittura, non nella catalogazione di medium o tecnica, anzi non sono i media indipendenti l’uno dall’altro sono solo diversi.
La Pittura e’ un medium vivo e il piu’ vicino alle sorti fisiche umane, finira’ solo con la scomparsa dell’uomo.
Negli ultimi 60 anni trascorsi di storia ci sono state tendenze alla non pittura, ma sappiamo bene che la pittura e’ sempre stata fatta, anche eccellente, c’e’ stato il tentativo di un “potere” del sistema dell’arte di dichiarazione della sua “morte” ma non e’ mai successo effettivamente, abbiamo avuto le cosiddette ultime avanguardie che a loro modo hanno ritenuto di non aver piu’ bisogno di pittura e di aver creato alternative espressive ad essa perche’ era cambiato il contesto storico ma, purtroppo per loro, qualsiasi sara’ il contesto storico ci sara’ sempre bisogno del linguaggio pittorico perche e’ il piu’ organico e il piu’ diretto all’uomo.
E’ chiaro poi che all’interno di questo ci sia tutta una valutazione qualitativa specifica.
C’e’ il MetaFormismo.
Il sistema ” ufficiale ” dell’arte sminuisce questa realta’ perche’ preso in contropiede, e’ spiazzato proprio dall’idea della pittura che e’ fuori dalle concezioni delle mode effimere, e’ in controtendenza.
Sembra un paradosso ma la novita’ sta proprio nel fare pittura e le novita’, si sa, hanno sempre infastidito i poteri, quelli che non sono mai stati capaci di avere idee ma di speculare su quelle degli altri, si sono sempre adagiati su cose scontate, e’ “facile e comodo” per i designati addetti ai lavori occuparsi di arte e artisti gia’ passati alla storia, non accorgendosi della realta’ o quantomeno snobbare e con ipocrisia e/o rendendosene conto in ritardo, mentre invece molto piu’ complesso e’ “investire” tutte le proprie capacita’ e credere nell’attualita’ con l’obbiettivo di passare alla storia ma con propri rischi e danni.
C’e’ il MetaFormismo.
Una volta si considerava l’Arte delineante lo stato culturale di un paese ma oggi, con la massificazione, omologazione e spersonalizzazione e’ arduo imporre una forma artistica con proprie peculiarita’.
L’unicita’ dell’arte e’ stata guastata, sciupata da una commercializzazione che ha ridotto un’opera piu’ simile ad un prodotto qualsiasi annientando il valore intellettuale.
Condizioni che confermano la confusa situazione attuale dell’arte, verificata anche la carenza storica degli ultimi 20 anni di creazione artistica.
Ma c’e’ il MetaFormismo e c’e’ la Pittura.
La pittura aniconica e’ attualissimo mezzo ancora per esprimere una visione, seppur mutata, del mondo, essa inventa di continuo nuovi linguaggi divenendo pittura segnica, informale, astratta, concettuale, dove l’artista tenta di trasmettere direttamente il suo pensiero in una societa’ carente di prerogative identitarie.
E’ il MetaforMismo, piu’ attuale di così ?!
Presto i ” miscredenti” dovranno…svegliarsi, ricredersi, rimediare e rivolgere tutta l’attenzione .
Viva il MetaFormismo, viva la Pittura imperitura.
Enzo Devastato – 30/05/2013 – Corrispondenza con Giulia Sillato.
Blu Dinamico Profondo e Blu Dinamico Remoto – 2019 (PittoricaMente/Blu).
Sono due lavori di Enzo che rappresentano una Sintesi Espressiva che racchiude e mostra un’energia notevole, una forza e potenza quasi come se fossero autodeterminati e pronti ad emergere dal quadro e a comunicare in un dialogo attivo con ogni interlocutore.
Sono zig-zag pittorici, pennellate a zig-zag che rievocano una Scrittura, Reticoli che l’artista ha gia sperimentato con la china ( ciclo Orme Fantastiche 1980 ) ed ora ha trasportato in Pittura.
Segni…in un Movimento Dinamico…Reticoli pittorici in cui si fa spazio un Quadrante chiaro con Rombo centrale, l’essenza del Profondo.
…Un altro Quadrante con al centro un Cerchio, qui si enucleano in un viaggio a posteriori una Sintesi artistica MetaFormale, il senso del tempo, che e’ la Storia dell’uomo, la sua Memoria…, tutto in un Quadro immaginativo che diventa Materia Vivente.
…Spazi squarciati da luci, come Astri, Costellazioni, dove in Forme Infinite, Mutanti, si svolge l’Eternita’.
L’idea …di come sia possibile…anche impaginare Opere Pittoriche dove l’Arte puo’ realizzare un Disegno Elevato di Ispirazione Cosmica in un costrutto ideale di Respiro Universale.
…I due lavori …lasciano intravedere il Suggestivo, Potente ed Enorme Patrimonio dell’Arte Antica con un chiaro Codice Atavico ed Ancestrale.
…Le Forme, le Figure, gli Archetipi dell’Arte Assiro-Babilonese, dei Sumeri, dei Popoli Mesopotamici, degli Antichi Egizi (tavolette di argilla, stele, cartigli, come i blu dei lapislazzuli della valle del Nilo )…
Si interleggono gli spessori dell’Arte del Medioevo, del ‘400, del Rinascimento…le forme miniate…e il Blu Giottiano ( vicino a Enzo )…per poi intravedere e percepire l’Evoluzione e l’Ispirazione dell’Arte Moderna, di cui alcuni Maestri e Stili e’ viva la presenza.
Un irrefrenabile Atto Pittorico che custodisce e possiede i Mondi dell’Arte Antica e delle Avanguardie .
Le Forme e i Colori, le Composizioni, …il cambiare delle Forme e del Linguaggio dall’Astrattismo fino all’Arte Contemporanea, fino e dentro il MetaFormismo, fino ad essere e rappresentare il MetaFormismo.
Francesca Menichini – a Enzo – Luglio 2019.
La Forma Possibile.
La ricerca di riscoprire e rappresentare la Forma , primitiva, dinamica, libera ed essenziale che percorre lo spazio pittorico come protagonista .
La Forma che intende rappresentare ” l’Inizio Possibile ” con un Imprinting Primitivo, come nei Graffiti Rupestri o come nell’Antica Babilonia e sviluppatasi anche attraverso le Avanguardie .
Forma concettuale, pura che esprime un’essenzialita’ possibile, creandosi …Aperta, Spezzata, Vuota, Scrollata,
…ricondotta e ripresa a rappresentare il Primario.
Forme Blu nello Spazio Blu ( appartenenti al ciclo PittoricaMente Blu ), che fanno pensare al Blu giottesco o ai lapislazzuli egiziani o degli Antichi Assiro-Babilonesi e Micenei.
La Forma nell’autodefinirsi occupa tutto lo Spazio possibile, vuota e pura, scevra da contenuti che potrebbero ingombrare, vuoto e’ il suo contenuto: La Forma e’ anche il Contenuto di se stessa.
Non trascurata ma continuativa, in questi lavori, la nota Lirico-Fiabesca e Fantastica, peculiare e necessaria nella pittura di Enzo.
Ci può essere ancora da scoprire e realizzare un Processo Attivo per Raccontare Pittoricamente attraverso Forme Purificate, cariche della loro variegata struttura storico-artistica ma proiettate attraverso il Pensiero Artistico Contemporaneo a svolgere in Forma Potenziata e Pura una loro Azione forte per esprimere al meglio quanto più di complesso ci sia ancora possibile nella Storia dell’Arte.
Francesca Menichini – Giugno 2020.
Blu Forma Genesi 2020 — testo scritto in ciclo “PittoricaMente/Blu” ( 2019 – 2023 ) e vocale in Video in galleria completa .
La Forma della Pittura, La Pittura della Forma.
Irrazionalità della Creazione . Razionalità della Costruzione . Contestualità della Storia . Identità dello Stile.
Irrazionalità della Creazione:
Una Forma appena nata , solo disegnata, pochi attimi prima era lo spazio vuoto , la superficie bianca. E’ il momento del tentativo di cogliere nell’incidenza di un segno la nascita della forma , l’ illusione di creare delle origini, l’istante inconscio del misterioso, la fase di portare alla luce dello spazio visivo e alla percezione dei sensi equilibri ,armonie ed emozioni . La Forma come colta quasi nell’attimo dell’autodeterminazione alla ricerca di una propria struttura compositiva spaziale e temporale . L’atto gestuale , la causa primaria dello sviluppo misterioso formale , … quale bellezza ci potrà essere dietro l’evoluzione creativa e figurale? Felice gestualità libera e liberatoria dell’attimo, gioiosa aria ludica. L’impatto è forte , la sfida è galvanizzante , i dubbi e le certezze si incontrano, frenesia esplorativa serena, la scintilla, è l’inizio … si è dentro. Il segno è il tempo, la tela è lo spazio. La mano scorre, … una traccia, poi si ferma, riparte, guidata da una spinta palpitante, si può fissare nella casualità del risultato esauriente , è un tassello, casualità che tuttavia racchiude un background culturale e di esperienze, o riprendere all’infinito come tanti tasselli consecutivi ognuno ricco dell’esito precedente o privo di quello successivo avviati nella direzione dell’organizzazione, nell’intento del compiuto … che non è nel DNA dell’Arte.
Razionalità della Costruzione:
La proiezione nelle azioni successive esige un processo di Costruzione, trovare il punto di equilibrio tra istinto e ragione , in quest’ultima c’è la Memoria storica, la necessità della Storia , Storia dell’Arte, la conoscenza degli artisti, le tecniche, la vita e i costumi , dell’accaduto , della società nelle varie sfaccettature artistiche e non, ci sono le esperienze, senza trascurare le capacità tecniche e virtuosismo, l’Arte si nutre di queste peculiarità oltre che della genialità creativa, reclama la presunzione del richiamo al contributo del rinnovamento continuo e progresso di una società dovrà essa stessa pretendere di essere perpetuamente rigenerata e contestuale, necessità reciproche. L’Arte è il ritratto della società da cui prende, assorbe e traduce nelle sue varie forme espressive su un’ossatura storica e restituisce ad essa per il godimento e l’illusione o la speranza di cambiarla e migliorarla. L’evoluzione formale procede con una visione mentale disciplinata e cosciente nei passaggi operativi , pur essi attraversati da dubbi e certezze intrinseci , per un “epilogo “ comunque mai perfetto. C ’e’ un tracciato , bisogna percorrerlo e scoprirlo per gradi. L’espressione “prima “ è soggettiva , l’Arte può renderla sociale e fruibile con le note emotive oltre la comunicazione e rappresentazione divenendo entità autonoma ed elemento dello Stile che è lo strumento di comunicazione della propria identità.
Contestualità della Storia e Identità dello Stile:
Metà anni ’70 del 1900 , un contesto storico sociale ed artistico di una realtà di quanto “ tutto “ sia stato già fatto. L’Arte del ventesimo secolo , ma già dall’Impressionismo , ha seguito una linea di progressive “riduzioni” o “ privamenti “ di qualcosa che sembrava appartenere al significato stesso di Arte, in tutti i Movimenti, Correnti o Gruppi fino a giungere a fare a meno dell’ “Opera d’Arte “ proprio con l’Arte Concettuale , mettendo al di sopra di tutto l’Idea e rompendo così l’ultimo tabù in quanto un’Arte che si manifestasse senza Opere era l’ultima frontiera da conquistare , quindi anche negazione della Pittura. Ma ci sono fermenti innovativi in questo periodo storico , un’esigenza di riproposta e ripresa proprio della Pittura , contestualmente alle nuove concezioni storico-sociali . La Pittura , la più antica testimonianza espressiva dell’uomo e ad esso la più prossima. Non c’e’ presunzione del “Nuovo” in senso assoluto che non può esserci, bensì una concezione “ Citazionistica “ , orientamento e recupero del passato in una interpretazione storico-artistica“ restaurata”, contemporanea e personalizzata dell’artista ,di li a poco,1980, ci sarà la Transavanguardia, prende avvio l’era del Postmodernismo. In questo contesto si colloca e inizia il mio “intervento “ rivalutativo ad intraprendere un percorso di ricerca e di sviluppo dell’Azione Pittorica : “ Ripristino Essenzialismo Pittorico”. Un’indagine espressiva , in un dialogo col ‘900, rivolta all’ evoluzione di un personale linguaggio formale , non figurativo, in una produzione seppur “mutevole” ma omogenea ed incentrata sull’elaborazione e definizione dei cicli pittorici nel corso dei periodi storici fino ad oggi . Spazi indefiniti dell’ideale , immanenza reale ed emozionalità soggettiva in una sintesi formale e in una riscoperta di valenze estetiche dalla tradizione alla modernità. Una ricerca densa di contenuti di grande respiro che ha attraversato in vari periodi la dimensione figurale dilatando progressivamente l’aspetto formale in una freschezza visiva.
Trame pittoriche concettuali costruite con suggestioni emozionali dei cromatismi in uno slancio infinito e intellettuale polarizzato in una sorta di analisi a posteriori della pratica pittorica antica. Sintesi visive di respiro spaziale con note lirico – fiabesche e riflessioni del tema naturalistico ed ambientale. L’analisi estetica ultima sul colore blu e sulla riscoperta della Forma primitiva ed essenziale , concettuale e protagonista nello spazio pittorico e come contenuto di se stessa, a conferma della riproposta della Pittura non figurativa, in una fase azzerata dell’Arte, in una società attuale già inetta e inespressiva poi fragile e sfiduciata in seguito alla sventura pandemica di Covid e quindi nello sforzo di recuperare nuovi stimoli ed energie per ripartire, s’innesta nel Metaformismo Action , già Metaformismo, nuovo Movimento Artistico contemporaneo che apre una nuova stagione alla comprensione razionale dell’Arte non oggettiva, teorizzato e storicizzato da Giulia Sillato . Il mio ideale espressivo e’ strutturato sul linguaggio della Pittura mirando sempre alla Bellezza , un valore universale , IL Valore che può contribuire ad una migliore vita dell’uomo. La Pittura con la propria autonomia, brilla di luce propria. Non credo ,nell’Arte, al soggetto altro quale elemento prioritario, nella mia Pittura il soggetto e’ la Pittura stessa. La Pittura , una congenita, storica, eterna necessità .
Enzo Devastato — Maggio 2021 — Video in galleria completa.
Blu Forma Evoluzione.
La mia Azione Pittorica mi riconduce alla Forma ( MetaformismoAction/Giulia Sillato) essenziale, primitiva, libera e protagonista, alla Pittura, la mia Pittura dove il Soggetto è la Pittura stessa nel valore sommo della Bellezza. In un contesto sociale ed artistico sostanzialmente vuoto ed azzerato la Forma piena ed iniziatrice modella lo spazio di blu e nel blu stesso lo spazio modella la Forma, una “trasformazione” del contenuto per divenire Forma Artistica.
Enzo Devastato — 27 Marzo 2022 — Video in galleria completa.
Le Forme che guardano il Blu.
La Forma sospesa e rigenerante. Concreta e Incantata. La Forma spaziata e unita . Remota e prossima. La Forma indugiante e decidente. Compiuta e orientata. La Forma dubbia e sincera. Conciliante e sfidante. La Forma segreta e illuminante. Inerte e zelante. La Forma effimera ed eterna. Assurda e saggia. La Forma ingenua e profonda. Ludica e rigorosa. La Forma vuota e compatta. Terrena e celeste. La Forma del Blu. Che guarda il Blu. Dove il Blu e’ luce, meraviglia.
Enzo Devastato — 4 Ottobre 2022 — Video in galleria completa.
” La Nuova Mitologia ”
Schlegel sostiene : ” La Mitologia è un tessuto in cui tutto è relazione e metamorfosi, informato e trasformato, e questo informare e trasformare è il processo che le è proprio, la sua intima vita, il suo metodo, se così posso dire ” .
Devastato, partenopeo di origine, ci racconta del mondo mediterraneo – che poi è il suo mondo – attraverso attimi pregnanti di forme e colori che gli appartengono geneticamente, ma che alla fine ri-creano immagini “altre” …quelle del suo tempo.
Mediterraneo: sede di antichi popoli, di antichi rituali religiosi, di antichi miti, mai sopiti nell’immaginario dell’italia del sud.
L’artista coglie questa eredita’ e la trasfonde in un nuovo testo visivo riorganizzandolo con i medesimi profumi che ora si trasformano in pura percezione visiva .
Il mare e il cielo si trasfigurano in un blu terso e intenso che, uniforme e compatto, domina le superfici: e’ un accenno minimalista che tuttavia viene interrotto a bordo campo da segni danzanti, liberi, barocchi, adombrati di giallo, allusione simbolica all’oro delle cornici in cui 6 secoli furono incastonate le raffigurazioni degli dei.
Giulia Sillato — Monografia Metaformismo 2023 — www.metaformismoaction.com — 2023 — Video e youtube.
” BLU FORMA MITICA ” – 2023 –
Blu Forma Mitica, del ciclo PittoricaMente Blu, ha un disegno pulito e lineare in un macrospazio dove la Forma prende vita.
Una parte centrale sferica con linee intere e reticolate, spezzate e aperte, quasi ad infondere da li’ la linfa creativa con apparati e protuberanze in movimento che si allargano ampiamente in tutto lo spazio.
La materia cromatica del colore Blu copre intensamente ed e’ possibile immaginare concettualmente orizzonti, paesaggi fantastici o di valore naturalistico.
L’artista interviene con pennellate a zig-zag, come gia’ in ” FORMA “, Orme Fantastiche del 1980, tracce di un antico ancestrale di popoli e civilta’, intrecci e scritture, segnali contemporanei di trasformazione.
Il suggestivo colore BLU narra le sperimentazioni del colore avvenute nella Storia dell’Arte, con una rielaborazione contemporanea.
Il fondo bianco mostra frammenti e tracce di BLU perche’ dal BLU nasce e linee e ghirigori che si accendono di arancio e di giallo.
L’Opera e’ maestosa e solenne di respiro classico ma di estetica contemporanea ; intima, lirica ed emozionale.
Di sicura bellezza rappresenta Opera del Metaformismo Action ed espressione atavica e genetica di ” La Nuova Mitologia ” come Giulia Sillato definisce la pittura di Enzo Devastato.
Francesca Menichini – 2023.
” BLU FORMA PITTORICA ” – 2023.
Una linea bianca percorre lo Spazio Blu dilatato su tutta la superfice pittorica, disegna la Forma, essenziale e protagonista, appena interrotta qua e là da piccoli squarci e linne trasversali come azioni di diversità spaziotemporali ma anche punti di equilibrio compositivo estetico.
All’interno di essa solo alcune tracce simboliche figurative che hanno segnato gli Accadimenti Pittorici sulla Linea del Tempo:
elementi da Pitture Rupestri a quelli Assiri ed Etruschi ed, attraverso il cielo stellato Giottesco centrale, si sale verso Van Gogh e Kandjinski, a Burri e Paladino.
…quindi il Metaformismo.
La Forma, in apparenza vacua, specchio sociale-artistico contemporaneo di inespressivita’ e fragilità identitaria, un contenitore, invece, del tempo che preserva orme della Pittura, dell’Uomo, sottolineando rilevante Passato-Storia con l’esigenza contestuale di ogni periodo per le peculiarita’ innovative dei processi artistici nel tempo.
Forma e Spazio-Tempo si generano (o si annullano) vicendevolmente nel segno Ordinato dell’Armonia e dell’Equilibrio, della Bellezza, della Pittura e della sua unicità ed imperitura “attualità” .
Gioia della Pittura.
Enzo Devastato – 2023 .
BLU FORMA FINESTRA COSMICA – 2024 –
Un’ampia fascia nera/blu orizzontale centrale , brevi linee bianche ai limiti del nero completano la Forma.
Buio cosmico primordiale .
La Forma ellittica apre lo Spazio e in Esso si apre , i due archi superiore ed inferiore dal nero.
Come un occhio umano.
Una finestra scruta, vuoto, oscurità, luce , blu profondo , orbite , tracce , civiltà .
Macro-micro cosmo.
Memoria storica umana , il Tempo, la Storia , linguaggi antichi, simbologie,
linguaggi contemporanei, intelligenze artificiali ???
Pittura essenziale ma profonda, elementi segnici e cromatici di turchese, giallo e bianco in un Blu dominante , un equilibrio armonico visivo ed interiore.
Pensiero ed Azione,
Creativita’ e Contesto ,
Arte e Storia .
L’ immaginario, il fantasftico,
il reale , il paesaggio, l’ambiente, la natura, cielo – terra – mare,
L’Uomo, La Bellezza smarrita ,
l’Artista, la Bellezza ritrovata.
La Pittura, la Bella Storia Infinita .
Enzo Devastato – 2024.
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